COME SOPRAVVIVERE AD UN’ESTATE AL MARE: NORME DI BUON SENSO

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Come comportarsi al mare? Regole da seguire! Regole di comportamento in spiaggia!

Lo studio svolto dall’Istituto Superiore di Sanità ha messo in evidenza che sono stati oltre 150 gli annegamenti nella prima parte dell’anno.

Dall’inizio del 2011 e fino alla fine di luglio l’istituto ha riscontrato ben 157 casi: il  46% in mare, il 20% nei fiumi, la restante percentuale è suddivisa tra laghi e canali.

«Considerando l’estensione delle coste italiane e il grande numero di turisti che frequentano le località di mare – afferma Marco Giustini, curatore dello studio  l’elevato numero di decessi avvenuti in mare non rappresenta una sorpresa, tant’è che i 3/4 di questi eventi si è verificato negli ultimi tre mesi, quelli a più elevata densità turistica».

Regole di comportamento in spiaggia

Norme di buon senso

  • Mai partire soli –  il buon senso dice: mai e poi mai navigare/nuotare soli, anche se ci si sente sicuri di noi stessi Se possibile  almeno una persona dovrebbe rimanere in posizione di sicurezza a garantire controllo sugli altri.
  • Distanza di sicurezza -il buon senso dice:  mai camminare in prossimità del bordo di un molo, degli scogli, di una barca, di una piscina, di un trampolino; è facile ricevere una spinta involontaria, scivolare sul viscido o ancora essere travolti da un’onda. 
  • Rispetto delle regole -il buon senso dice: seguendo le poche norme di sicurezza per i bagnanti è difficile trovarsi in brutte situazioni  Decalogo del bagnante
  • Niente azzardi -il buon senso dice: mai chiedere troppo al proprio fisico, sia in  apnea (si possono perdere i sensi) che nuotando (le distanze in mare non sono quelle che sembrano). Non crediamo di essere degli eroi da fumetto, soprattutto se non siamo allenati e non sappiamo nuotare bene.

Cosa fare quando si rischia di affogare

  •  Mantenere il sangue freddo – Dobbiamo restare la calmi: agitarsi senza motivo significa sprecare  energie preziose  che potrebbero servirci più avanti il mare stanca
  • La testa fuori – Dovete cercare di non bere (l’acqua di mare è salata e disidrata) cercare di restare a galla nuotando lentamente con movimenti simmetrici, se l’acqua non è fredda togliamoci tutti i vestiti che possono appesantirci.
  • Se siamo vicino alla spiaggia troviamo una corrente avversa – Questa situazione è pericolosissima se non sappiamo come affrontarla, specie se siete senza salvagente, braccioli o materassino. E’ inutile cercare di nuotare in senso opposto alla corrente, si rischia di bruciare tutte le energie e di non riuscire a muoverci di un metro, bisogna invece assecondare la corrente nuotando a destra o a sinistra perpendicolarmente al flusso di marea. Per una fenomeno fisico, infatti, a fianco di una corrente che allontana dalla spiaggia ce n’è un’altra che porta a riva. Se volete approfondire l’argomento leggete la nostra guida su come riconoscere una corrente di risacca.
  • Se siamo lontani ma vediamo la costa – Dobbiamo nuotare in direzione del punto più vicino a noi, possibilmente usando lo stile “rana” per risparmiare energie, molto lentamente non dobbiamo avere fretta può ucciderci.
  • Risparmiare le energie –  in acque dolci (che non facilitano il galleggiamento) chi non è allenato al nuoto rischia di svenire (in un’ora di nuoto  si consumano circa 600 calorie). In acqua fredda gli effetti dell’affaticamento triplicano il freddo infatti disidrata e aumenta il dispendio calorico.

P.S. Spero di esservi stato utile!

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