Guadagnare coltivando tartufo non è un’impresa facile, i fattori che determinano la buona riuscita sono molti, vari e non controllabili. Tuttavia non è impossibile creare una tartufaia che si rispetti e la ricerca nel campo fa passi avanti ogni anno.
Poco tempo fa abbiamo visto le caratteristiche del tartufo, la sua ricerca e la raccolta oggi invece vedremo come coltivare il tartufo, analizzando tutti gli aspetti che caratterizzano la creazione di una tartufaia, costi e ricavi.
In pratica andremo a vedere come guadagnare col tartufo, partendo dalla coltivazione nella tartufaia, fino ad arrivare alla vendita.
Il tartufo è un tipo di fungo, che cresce in simbiosi con certi tipi di piante, tra cui alberi e arbusti (nocciolo, tiglio, leccio, cerro, roverella etc.).
Le piante si acquistano già “micorrizate”, ovvero con il tartufo già innestato sulle loro radici, da aziende specializzate.
Come creare una tartufaia di successo?
Bisogna conoscere a fondo la specie che si coltiva e i passaggi necessari, inoltre bisogna tenere presente che si impiegano circa 7 anni per produrre i primi esemplari vendibili.
Chi vuole aprire una tartufaia si domanda subito quanto potrà guadagnare dalla coltivazione del tartufo, ma non è così semplice determinarlo.
I costi variano in base a molti fattori come : il terreno a disposizione, la cura della tartufaia, la scelta delle piante e del tipo di tartufo.
Tartufaia (costi di gestione)
In linea di massima per avviare la coltivazione basta avere un grande terreno agricolo a disposizione.
In questa fase assicuratevi anche di controllare se intorno al terreno scelto crescono spontaneamente dei tartufi; per ovvie ragioni questo può influenzare la crescita del tartufo coltivato e il vostro guadagno.
Attenzione anche a scegliere il giusto tipo di terreno per il giusto tipo di tartufo, per farlo dovrete analizzare i suoi componenti chimici.
Se possediamo le conoscenze necessarie per questa verifica non dovremo affidarci a specialisti e i costi si ridurranno. Kit per testare il terreno
Il terreno deve essere anche ben arato, privo di pietre e privo di residui di altri arbusti o piante.
Se possediamo già un terreno idoneo alla coltivazione del tartufo non dovremo sostenere i costi di lavorazione pre impianto.
Se si possono effettuare in maniera autonoma non dovremo affidarci a terze parti che per una rippatura profonda un metro, possono chiedere fino a più di 1000 € a ettaro.
È proprio per questi motivi che i costi che andranno ad incidere molto sul progetto sono proprio quelli iniziali.
Eventuale recinzione per impedire agli animali di cibarsi del nostro prezioso fungo, irrigazione, pacciamatura, potatura, sarchiatura, sono operazioni secondarie che, se affidate a terzi alzano i costi di gestione.
Come si coltiva il tartufo
Le piante si possono mettere a dimora per un massimo di 200/300 unità per ettaro di terreno, devono avere spazio sufficiente per crescere a seconda del tipo.
Le spese di gestione della tartufaia non sono eccessive, perché sono piante che necessitano di poche cure, inoltre non servono tartufaie di grandi dimensioni, quelle piccole infatti si riescono a gestire meglio e a bassi costi.
Dopo aver messo a terra le piantine si devono accudire attentamente, togliere altri arbusti o erbacce che crescono nei dintorni è fondamentale, perché rubano i nutrienti.
Irrigarle e curarsi che non abbiano nessun tipo di malattia o intervenire subito in caso ne mostrino i segni.
Per quanto riguarda la resa, è variabile e dipende da molti fattori:
- il tipo di pianta
- tipo di tartufaio impiegato
- gestione della tartufaia
- età della tartufaia
- ecc.
Ogni terreno, a seconda delle proprie caratteristiche organolettiche, sarà adatto ad ospitare un tipo o un altro di pianta, è anche per questo che si consiglia di effettuare l’analisi. Riporto qua sotto alcuni tipi di piantine micorizzate già pronte per essere trapiantate.
Come raccogliere il tartufo
Ricordate sempre che ogni tipo di tartufo ha un periodo di raccolta diverso e che occorre studiarli per conoscere a fondo questi dettagli.
Per approfondire l’argomento posso suggerirvi questo libro “Il Business dei tartufi“, dove vengono svelati i segreti per la coltivazione dei tartufi.
Quindi consigliamo di seguire i calendari di raccolta e sopratutto di non raccogliere tutti i tartufi specialmente quelli di piccole dimensioni.
Questo per impedire che il terreno si impoverisca di spore, perché la produzione nel lungo termine ne risentirebbe.
Per raccogliere i tartufi si effettuano delle buche, non troppo grandi, in corrispondenza delle radici (dove si è già a conoscenza della crescita).
In seguito si estrae il prezioso frutto ed è importante ricoprire la buca con la medesima terra.
Altro dettaglio da tenere a mente è di non togliere tutte le spore del fungo dalla pianta, altrimenti la produzione non potrà ripartire e i tartufi non ricresceranno.
Tipi di tartufo (vendibili freschi)
- Tuber magnatum Pico, detto volgarmente tartufo bianco;
- Tuber melanosporum Vitt., detto volgarmente tartufo nero pregiato;
- Tuber brumale var. moschatum De Ferry, detto volgarmente tartufo moscato;
- Tuber aestivum Vitt., detto volgarmente tartufo d’estate o scorzone;
- Tuber uncinatum Chatin, detto volgarmente tartufo uncinato;
- Tuber brumale Vitt., detto volgarmente tartufo nero d’inverno o trifola nera;
- Tuber borchii Vitt. o Tuber albidum Pico, detto volgarmente bianchetto o marzuolo;
- Tuber macrosporum Vitt., detto volgarmente tartufo nero liscio;
- Tuber mesentericum Vitt., detto volgarmente tartufo nero ordinario.
Il tipo che maggiormente si presta alla coltivazione è il Tartufo Estivo (N 4), mentre quello con più difficoltà di coltivazione è il Tartufo Bianco (N 1).
Come guadagnare con il tartufo cenni di legge
Normativa per la raccolta, coltivazione e commercio dei tartufi
La prima cosa da sapere è che il tartufo è molto pregiato, per questo motivo in Italia la sua coltivazione è regolata da norme precise (così come la raccolta libera e il commercio), che vanno seguite per non andare incontro a sanzioni. La normativa contiene molti punti, tra i quali:
- Dove e come coltivare il tartufo
- Quali tipi di tartufo possono essere coltivati e venduti
- Quali caratteristiche devono avere per appartenere alle specie vendibili
- Altre indicazioni utili
Un’altra cosa molto importante che riguarda le tartufaie e il riuscire a monetizzare al meglio, è cercare di accedere ai finanziamenti europei per il loro impianto.
Questi finanziamenti vengono forniti dalle regioni e variano quindi a seconda del territorio.
Trucchi e segreti
- Se non ve la sentite di studiare tanto, fate analizzare la vostra situazione a livello di terreno e tipo di tartufo da un esperto.
Ciò ridurrà al massimo la possibilità di sbagliare in una attività che è già di per sé delicata, ma ne alzerà anche i costi di avviamento
- Assicuratevi di rivolgervi a degli esperti prima dell’acquisto delle piante micorrizate, come ho già detto ogni terreno vuole la sua.
Se il tipo di pianta non è adatto al tartufo che porta o all’ambiente in cui andrà trapiantata, la produzione può soffrirne o addirittura fallire
- Se non avete voglia di cercare dei compratori per i vostri tartufi alcune aziende vi forniscono le piante da curare durante la crescita e comprano i vostri tartufi dopo la raccolta al prezzo di mercato.
Conclusione
Spero di esservi stato utile, se vi ho lasciato qualche dubbio su come creare una tartufaia, non esitate a fare domande commentando il post.
Spero anche che la vostra tartufaia sia un successo, e che possa diventare per voi fonte di soddisfazioni e guadagno.
Se il post vi è piaciuto aiutateci a crescere condividendolo sui social, sarà il vostro modo di ripagarci per il nostro lavoro.
Ciao ciao scusa avrei una domanda da fare io possiedo u n appezzamento di terra al livello geologico si trova i pendenza volevo capire se e necessario fare dei terrazzamenti ,o oppure no addirittura andrei a rovinare il suolo creando dei terrazzamenti ? Grazie
Ciao Fabrizio, felice di risponderti. La pendenza del terreno non è affatto un problema di per sé per la crescita dei tartufi. Attenzione però al tipo di pianta da coltivare, sulle cui radici poi crescerà il tartufo. Anche se sono poche le piante ad avere problemi con la pendenza del terreno, può capitare di trovarne alcune. Informati dal rivenditore quando sarai in procinto di acquistare e quasi certamente ti saprà indicare un tipo di pianta da tartufo adatta al tuo terreno.
Io su 4mila metri di terreno vado a impiantare circa 280 piante sono troppe? 100 di queste piante sono di mia produzione le ho innaffiato sempre con spore di tartufo si saranno micorizate le altre le acquisto. Poi ho letto in uno spot che c’è una azienda capace di dare un contributo per riattivare tartufaie che non producono possibile.
Ciao Gerardo, ogni 1000 mq puoi mettere dalle 90 alle 110 piante circa, e siccome la pianta per crescere e dare buoni frutti ha bisogno di spazio, direi che 280 su 4000 mq è una buona soluzione. Dipende anche che tipo di pianta che metti e il terreno, ma mi sembra che su 4000 mq 280 piante riusciranno a respirare crescendo bene. Ricordati che tra le file devi lasciare circa 5 mt e sulla fila, tra una pianta e l’altra non meno di 3 mt
Salve,vorrei sapere se con 2000 metri di terreno a circa 400 metri sul livello del mare,quanto è il guadagno approssimativo,se una famiglia di 4 persone può lavorare è viverci.
Grazie per la sua risposta
Ciao Maurizio, ma devi ancora mettere le piante?
Mi piace molto,le vostre risposte
A presto
Ciao volevo se possibile dei consigli. Ho una tartufaia io ed u a mio padre la mia è di 110 alberi di nocciolino piantati a 3×3 metri l’uno dall’altro, quella di mio padre è di 1ha e di 1000 piante sempre nocciolino e qualche leccio (tartufo scorzone), hanno già 6 anni e l’anno scorso iniziava a vedersi un po’ di pianello e non avevo il cane per provare, quest’anno e fino ad oggi non vedo ancora il pianello ed il cane naturalmente non mi trova nulla. Naturalmente inizio ad essere preoccupato. Al tempo sono state fatte dalla ditta che mi fornì le piante delle analisi del terreno che dicevano che il terreno era idoneo, fino a 4 anni fa abbiamo fatto un controllo sulle radici con microscopio e si vedeva la micotizazione, l’anno scorso lo vista ad occhio nudo però al tatto mi è sembrato che le micosi si sbricciolassero alla minima pressiine(sembravano secche) quest’anno devo ancora vedere bene ma sembra non esserci più micosi. E possibile? L’impianto di irrigazione lo cambiato quest’anno passando da quello a goccia ad uno che nebulizzasse l’acqua e do 1,5 ore di acqua ogni notte e 2 volte a settimana 4 ore non ci sono pozze di acqua un bel terreno umido non stagnante misto a punti più secchi
Ciao Matteo, purtroppo investire nel tartufo è una scommessa sul futuro, perché non è detto che il tartufo e la pianta mantengano nel tempo la simbiosi. Se sei sicuro di aver fatto le cose per bene e di aver seguito la tartufaia con tutti i passi necessari, allora il consiglio che ti do io è di perseverare, a volte perché si vedano i primi tartufi, ci possono volere anche 6/10 anni. Purtroppo a differenza di un frutteto normale, i tartufi nascono sotto terra e non se ne può seguire la crescita, quindi l’incertezza è massima. Hai provato a farti seguire da un agronomo specializzato.
Ciao Borza. Mi sta seguendo il personale della azienda che mi ha venduto le piante, però vengono solo una volta l’anno e la cosa non mi piace. Non credo ci siano nella mia zona agronomo specializzati. L’ultima cosa che mi è stata detta di fare e in verità non sono d’accordo è di passare la fresa in mamiera molto leggera a fine settembre.,e questa cosa lo sentita anche da un altro agricoltore che però ha acquistato e viene seguito da un altra azienda che vende piante micotizate e anche lui non è d’accordo con questa pratica