I carciofi ripieni alla ligure sono una prelibatezza della cucina tipica della Riviera che mio padre ha sempre cucinato fin da quando ero piccola, quindi per me questo piatto ha anche un valore affettivo. Ah! quasi dimenticavo, è un modo per far mangiare la verdura ai bambini.
Questa portata squisita è cucinata usando il carciofo Spinoso di Albenga, ma se non lo trovate dal fruttivendolo sotto casa, potete servirvi anche di altre qualità di questo ortaggio.
È principalmente un secondo ma a volte viene servito anche come antipasto. Lo so che è tardi ma ti giuro che per leggere questo post ci metterai 2 minuti, e ti rimarrà quindi molto tempo da dedicare alla ricetta. Andiamo insieme a vedere come fare i carciofi ripieni alla ligure.
Ingredienti per carciofi ripieni alla ligure
Ingredienti per 4 persone:
– 4 carciofi d’Albenga o romaneschi
– 200 ml di brodo di carne
– 150 gr di pane bagnato nel latte
-100 gr di Parmigiano Reggiano
– 50 gr di mortadella tritata
– 2 uova intere
– Aglio e prezzemolo tritati
– sale e pepe
Preparazione
Come prima cosa, pulire i carciofi, quindi privarli di qualche strato di foglie, tagliare la punta del carciofo, dove ci sono le spine ma senza tagliarli a metà, pulirli all’interno e fare un buco.
Nel frattempo, metterli in acqua e limone o acqua e aceto per mantenerli belli chiari.
In una boul, mettere:
- pane bagnato nel latte,
- il Parmigiano,
- le uova,
- la mortadella tritata,
- il prezzemolo e l’aglio tritati,
- sale e pepe,
- se volete anche un po’ di noce moscata,
infine mischiare il tutto. Il ripieno deve essere morbido, se vi viene troppo duro, aggiungete un po’ di latte.
Prendere i carciofi, riempirli fino all’orlo, metterli in una pentola disposti con il ripieno verso l’alto e in modo che si tocchino tra loro.
Questo perché quando andremo ad aggiungere il brodo, fino a metà dell’altezza dei carciofi, almeno non rischieremo che si ribaltino e perdano il ripieno.
Appunto per questo voglio ricordarvi di usare una pentola adatta alla quantità di carciofi da cucinare, in questo caso deve contenere 4 carciofi, che si tocchino tra loro e che si appoggino anche contro le sponde della pentola.
Far cuocere a fuoco lento per circa 20 minuti con il coperchio, se necessario, durante la cottura, aggiungere un po’ di brodo.
P.S. se ti si è rotta la bilancia e non sai come fare potrebbe estri utile questa guida
Cenni sull’ingrediente principale il carciofo
Visto che durante la mia presentazione vi ho parlato del mio amico Andrea Sardo e della sua Azienda Agricola e dei suoi fantastici prodotti, oggi vi volevo parlare di questo fantastico ortaggio: il carciofo.
Il carciofo costituisce il fiore di una pianta, perenne nei luoghi caldi e annuale altrove, che raggiunge fino ai 5 metri di altezza, con foglie dentellate.
La produzione si è sviluppata soprattutto in Italia, Egitto, Spagna e America, nello specifico in California.
Sui mercati italiani lo troviamo in autunno, inverno e primavera. Il suo gusto è variopinto caratterizzato da uno strato di foglie esterno dal gusto amaro e dalla mordenza molto tenace e fibrosa, man mano che sfogliamo il prodotto le foglie si addolciscono e diventano più morbide, fino ad arrivare ad un cuore dolce e morbido.
In Italia possiamo trovare diverse varietà di carciofo, lo Spinoso di Albenga o Sardo, con foglie allungate e appuntite, e il Carciofo Romanesco o Mammola caratterizzata da una forma tondeggiante e l’assenza di spine.
Le ricette che associamo quando si parla di carciofi, sono i carciofi alla romana o alla guidia, la torta di carciofi ligure, i carciofi ripieni e molte altre ricette. In più i carciofi sono un ortaggio dai mille utilizzi, sono buonissimi sia crudi che bolliti, fritti o stufati, al forno o grigliati.