Se sei capitato su questa pagina sicuramente ti stai chedendo quanti soldi si possono realizzare con le api. Nessuna paura oggi vedremo appunto l‘apicoltore e i suoi guadagni.
Il miele è un prodotto alimentare che le api producono a partire dal nettare dei fiori o secrezioni di piante vive, che trasformano e combinano con sostanze proprie per poi immagazzinare nei favi degli alveari.
All’interno di questi il miele matura fino a raggiungere la forma, densità e colore che tutti conosciamo.
Il miele deve nello specifico:
- essere elaborato dalle api mellifere (produttrici di miele) e non da altri insetti;
una sostanza derivante esclusivamente dal nettare dei fiori o dalla melata, non da altre parti zuccherine; - contenere solo le sostanze specifiche delle api senza aggiunte di nessun tipo.
Guadagnare con il miele è un’attività redditizia e l’apicoltura è all’avanguardia nel nostro paese in questo momento.
Si tratta di una vera e propria professione, riservata a chi sa farla, ma questo non vuol dire che non si possa imparare e iniziare partendo da 0.
Ricordiamoci che le api sono insetti protetti e che devono essere tenute e allevate in condizioni ottimali, soprattutto se vogliamo che producano il nettare che ci porterà guadagno.
Vediamo insieme quali sono i modi per guadagnare con la produzione di miele, se invece siete alle prime armi e vi interessa ottenere consigli, potete leggere la nostra guida su come avviare un’attività di apicoltura.
Apicoltore e guadagni
La prima cosa da sapere per poter avviare un’attività, è se questa ci renderà quanto ci aspettiamo o semplicemente se ci conviene come rapporto tempo/guadagni.
I guadagni possibili vendendo miele non sono semplici da calcolare, dipendono da moltissimi fattori come:
- la qualità del miele
- il prezzo attuale sul mercato (dato dalla domanda e offerta)
- il numero di arnie che possediamo
- la quantità di miele che le nostre api producono
- il tipo di miele che le nostre api producono
- la capacità di mantenere sane e produttive le nostre api etc.
Tuttavia, esistono dei numeri fissi che possiamo tenere in considerazione per farci un’idea. Ovviamente questo non significa che usciremo ogni anno con un guadagno di questa cifra, ad essa andranno infatti aggiunte tutte le spese che comporta questa attività, anche se in generale non è molto dispendiosa.
Il primo anno sarà sicuramente quello in cui spenderete di più perché dovrete procurarvi tutta l’attrezzatura necessaria, parleremo tra poco dei prezzi della stessa e di cosa esattamente di servirà.
Negli anni successivi non sarà dispendioso mantenere vive e produttive le vostre api, dovrete soltanto mettere in conto alcuni imprevisti che possono accadere, ad esempio un inverno particolarmente freddo.
Consiglio sempre di parlare con un apicoltore della zona in cui vivete (o magari un’associazione) prima di fare qualsiasi passo verso l’inizio di questa attività.
Fattori che influenzano i guadagni da apicoltore.
Sono diversi i fattori che incidono sui guadagni di un apicoltore, quindi mi è sembrato giusto fare una lista e iniziare a parlare di numeri, che fondamentalmente è quello che ci interessa.
Api
Partiamo dalle api. Una singola colonia di api, che un’arnia può contenere, può arrivare circa a 200.000 api.
La regina ogni anno dà vita a questi esemplari che passeranno ognuno tra i 10 e i 20 giorni l’anno a raccogliere nettare e riempire i favi di miele.
Se molto attiva una colonia può quindi arrivare a produrre parecchio miele ogni anno, la media della produzione però non è mai altissima e si aggira tra i 20 e i 50 kg di miele, per arnia, l’anno escluso quello che va lasciato alle api per sopravvivere.
Se non sei certo di come funziona un’arnia e di come si gestisce puoi leggere la nostra guida sulle arnie da apicoltura.
Quanto miele produce un arnia
Parliamo delle condizioni di vita delle api e dei regolamenti. Secondo il FEASR (fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale) su ogni ettaro di terreno non si possono tenere più di 17 alveari, quindi arnie, che comunque dovrebbero essere sempre ad una minima distanza di almeno 1 km tra loro.
Quindi se siamo fortunati e le nostre colonie producono circa 30 kg di miele con 17 arnie avremo 510 kg di miele prodotto per anno.
Prezzo del miele
A quanto posso vendere il miele al kg, calcolando che questo subisce delle variazioni anno per anno, ma non sono mai variazioni molto ampie.
Di miele ne esistono molti tipi, ognuno con un prezzo diverso a seconda della rarità, della bontà e della lavorazione (ad esempio il miele biologico).
Il ricavato che otterrai dipenderà quindi da come e a chi deciderai di vendere il tuo miele, se decidi per la grande distribuzione sappi che ti servirà una produzione estensiva e il ricavato non sarà mai maggiore di 7 euro al kg.
Al contrario se decidi di vendere il miele al dettaglio potrai ottenere dei prezzi migliori anche superiori ai 30 euro al kg, il che ti permetterebbe di avere meno arnie e produrre miele di qualità più alta.
Diciamo però che normalmente il miele artigianale costa tra i 10 e i 30 euro al kg. Mettiamo che per la nostra qualità riusciamo a inserirci nel mercato al prezzo medio di 15 euro al kg, per i 510 kg prodotti dalle nostra 17 arnie in 1 ettaro di terreno avremo un guadagno di 7650 euro totali.
Spese apicoltura
Quando si parla dei guadagni di un apicoltore, non si può non avere un quadro specifico delle spese che quest’ultimo dovra sostenere, anche perché sono quelle che meglio riuscirete a quantificare.
Una volta deciso su che tipo di miele puntare, su quante api e arnie acquistare e quale altra attrezzatura vi serve (può dipendere dal numero di lavoratori), avrete un numero che vi dirà più o meno quanto spenderete per avviare la vostra carriera da apicoltore.
Spese per le arnie
Ne esistono diversi tipi, ognuna con le sue caratteristiche specifiche che sono più o meno adatte ad api di un certo tipo oppure più o meno comode per praticare l’apicoltura in determinati modi.
Di conseguenza i prezzi variano, ma non sono comunque oggetti costosi. Di seguito vi farò un riassunto a elenco dei principali tipi di arnie e delle fasce di prezzo, solo per darvi un’idea perché in realtà a periodi i prezzi delle arnie variano anche di parecchio.
Se volete saperne di più sulle arnie e capire il prezzo nel dettaglio ho scritto un altro post proprio su questo argomento arnie da apicoltura
I principali tipi di arnie sono:
- Da osservazione, fascia di prezzo tra i 100 e i 300 euro;
- Langstroth, fascia di prezzo tra i 200 e i 500 euro;
- Dadant-Blatt, fascia di prezzo tra i 150 e i 500 euro;
- Warrè, fascia di prezzo tra i 100 e i 350 euro;
- Top-Bar, fascia di prezzo tra i 200 e i 400 euro.
Mettiamo quindi che per iniziare scegliate di acquistare 17 arnie (per 1 ettaro di terreno) a 200 euro l’una. Spenderete 3400 euro per acquistarle.
Ricordate però che questo numero di arnie è a scopo di esempio, a meno che non abbiate molti soldi di partenza da investire, il numero di arnie iniziali non supera mai le 5 o 6, perché essendo principianti dovrete imparare a gestirle, per poi aumentare di anno in anno man mano che imparerete.
Spese per le colonie di api
Le colonie di api possono essere acquistate in diversi luoghi, ci saranno sicuramente delle aziende agricole nei vostri dintorni che le vendono.
Ogni azienda applica il prezzo che ritiene giusto per le sue colonie di api, questi vanno dai 100 ai 300 euro per singola colonia, che normalmente è composta da 1 fino a 10 nuclei su 6 telai, ma anche la composizione e disposizione dei nuclei può variare di molto.
Le arnie sono normalmente di 10 o 12 telai (ce ne sono anche più piccole), quindi assicuratevi di fare bene i conti per far stare comode le api e non dover dividere le colonie già formate.
Per ipotesi potreste decidere di acquistare 17 colonie di api a 100 euro l’una per 17 arnie. Procurarvi le api per la vostra attività di apicoltura vi costerebbe 1700 euro.
Spese per l’attrezzatura
L’attrezzatura necessaria per un’attività di apicoltura dipende anche da quanti apicoltori se ne occupano.
Le principali spese riguardano sicuramente le arnie, ma queste fortunatamente sono vendute complete di ogni accessorio necessario per iniziare.
Per questo motivo i soli altri pezzi che vi serviranno saranno:
- la tuta da apicoltore (dalle 100 alle 150 euro)
- i guanti per proteggervi (30 euro circa)
- lo smielatore ( dalle 200 euro fino alle 500 euro)
- il banco per disopercolare (un bun banco lo potete trovare gia a 400/500 euro)
- il maturatore ( il prezzo cambia a seconda delle dimensioni e del materiale, circa 100 euro ogni 100 kg di miele)
In generale dovreste se non volete acquistare il top di gamma di ogni articolo, dovreste restare sulle 1000 euro per acquistare tutto
Se volete sapere i costi nel dettaglio e le specifiche di ognuno di questi guardate questi link (link tuta) + (link guanti)
Il totale delle spese sommato sarebbe perciò: 3400 per le arnie, 1700 per le api e 1000 per le attrezzature, ovvero 6100 euro. Togliendo queste spese al guadagno (medio) che abbiamo calcolato prima si avrebbe un guadagno di circa 1550 euro per 17 arnie.
Ricordate che questi sono i guadani del primo anno, partendo dal presupposto che vogliate avviare la produzione da zero.
Quello che non si può calcolare, o almeno non con precisione, è il numero di ore di lavoro che richiederà portare le api a questi livelli di produzione e vendere il miele a questo prezzo con questi risultati.
Comunque non è un lavoro molto faticoso o che porta via molto tempo, una volta che avrete imparato come curarle le api praticamente faranno tutto il lavoro da sole.
Quante ore bisogna dedicare all’apicoltura?
Un’idea delle ore che potrebbe richiedere un’attività così impostata è tra le 2 e le 3 ore al giorni nelle fasi iniziali.
Con un semplice calcolo si giunge alla conclusione che, se fosse un lavoro da dipendente sarebbe pagato circa 9 euro l’ora. Ma ovviamente è un’attività imprenditoriale e non c’è limite al guadagno che potrete avere.
Vendita del miele: cenni di legge
Il miele che riuscirete a produrre con le vostre api può essere venduto in diversi modi a diversi compratori e può anche avere dei prezzi molto vari.
Vediamo tutto ciò che occorre per poter vendere legalmente e in modo remunerativo il vostro prodotto.
La prima cosa che occorre per essere in regola nella vendita del miele è un locale, anche piccolo, con dei parametri definiti dalle ASL competenti locali (parametri che variano da regione a regione e a volte di anno in anno), dove effettuare la smielatura riuscendo ad essere sicuri di rispettare le norme igienico sanitarie.
Il prodotto che non rispetta tali norme non può essere venduto, né all’ingrosso né al dettaglio.
Per l’inizio dell’attività di vendita va bene un luogo qualsiasi, si può fare anche online, ma bisogna comunicare appunto l’inizio di attività a fini commerciali; lo si può fare tramite un apposito modulo che si trova abbastanza facilmente al comune di appartenenza o al corrispondente sito web dello stesso.
Per quanto riguarda gli obblighi fiscali, per effettuare la vendita del miele e soprattutto una volta che avrete iniziato a guadagnare è obbligatorio al momento possedere una regolare partita IVA, che può anche essere in regime forfettario.
Al contrario di quanto si pensa invece se gli alveari sono meno di 20, i guadagni prodotti non sono soggetti a tassazione e quindi non finiranno nella dichiarazione dei redditi, a meno che non serva per altri motivi, serve però tenere un registro delle vendite se al dettaglio o una copia delle fatture emesse dai compratori all’ingrosso.
Informarvi presso un commercialista di fiducia, magari esperto del settore agricolo, o presso gli uffici competenti del vostro comune conviene sempre quando ci si lancia in una nuova attività.
Conclusioni
Spero che questo post sull’apicoltore e i suoi guadagni, vi sia piaciuto e sia stato utile per capire se avventurarsi o no in questo mondo.
Come per molte attività simili, guadagnare con il miele e l’apicoltura è del tutto possibile a patto che si facciano ricerche approfondite prima di avviare l’attività.
Puntate al meglio e a produrre un miele di alta qualità, ma soprattutto che abbia qualcosa di particolare e di speciale in modo che non sia uguale agli altri.
In questo modo potrete venderlo come miele artigianale ad un prezzo sensibilmente più alto rispetto al miele che si trova nei supermercati.
Ricordate che per capire nel dettaglio come avviare questa attività potete seguire la guida che ho scritto qui (link)